La sostenibilità come processo: intervista a Peter Zöch di Snøhetta
La sostenibilità come processo
Intervista a Peter Zöch di Snøhetta, di Anastasia Gorbulina e Michela Mondino
Oggi, la sostenibilità è considerata più un processo che non solo un risultato. Quando si tratta di questo, le nostre azioni hanno un profondo impatto sul pianeta, sulla natura e su altri concetti globali. Raggiungere la sostenibilità è un processo continuo che richiede ricerca rigorosa, test e attuazione di soluzioni efficaci. Questo richiede la collaborazione di numerosi specialisti, molto tempo e l'apprendimento dai fallimenti passati.
“Non crediamo che creare la soluzione perfetta sia più importante del continuare a sperimentare, imparare e perfezionare nel tempo per raggiungere la giustizia e approcci efficaci.”
La domanda è, come possiamo ridefinire gli ambienti costruiti sostenibili con piccoli gesti, prendendoci cura del pianeta e della natura? L'architettura sta per diventare altruista?
“Il modo più sostenibile per fare architettura non è costruirla affatto, ma non è la soluzione.”
Durante la nostra stimolante intervista, abbiamo discusso delle somiglianze tra la progettazione di mostre e l'architettura del paesaggio. Anche se possono sembrare non correlate, condividono l'importanza di comprendere il sito e le sue sfide, così come di condurre ricerche approfondite per qualsiasi progetto. In entrambi i processi, l'obiettivo è quello di minimizzare l'interferenza e creare uno spazio neutro. Per la progettazione di mostre, questo significa esporre i contenuti della mostra, mentre per l'architettura del paesaggio, significa enfatizzare gli elementi naturali. Confrontando questi due campi, possiamo capire meglio il ruolo dell'architetto nel processo di progettazione e come integrare misure sostenibili in ogni progetto.
“Se parliamo solo di architettura del paesaggio, possiamo dire che il processo è semplice, ma i progetti stessi sono complessi. Ad esempio, il nostro Studio ha creato un percorso di pietre lungo la costa norvegese che appare e scompare con la marea per simboleggiare il passare del tempo. Il nostro progetto specifico è un esempio di come situazioni complesse possano essere interpretate in modo semplice ma sofisticato senza richiedere esperti.”
Questo progetto chiamato Traelvikosen Scenic Route project, è un vero esempio di architettura sostenibile, e il suo principale scopo è quello di connettere le persone con la natura. La bellezza di questo progetto risiede nella sua semplicità—un promemoria che l'architettura sostenibile non richiede sempre tecnologie complesse o grandi gesti. Usando le parole di Zöch, a volte, l'approccio più sostenibile è lavorare con l'ambiente naturale, utilizzando interventi minimi per creare esperienze significative.
Come ha saggiamente affermato Kvamme Hartmann, "Se vogliamo davvero prenderci meglio cura della nostra natura, abbiamo anche bisogno che più persone la vedano e imparino di più su di essa."
Questo solleva la questione del ruolo in evoluzione degli architetti nella promozione della sostenibilità attraverso piccoli, consapevoli passi con una visione a lungo termine.
"Il tema del riorientamento degli edifici esistenti sta diventando sempre più importante nel campo dell'architettura. Tuttavia, è cruciale considerare come questo viene fatto. Sebbene il riorientamento possa rendere le operazioni degli edifici più rispettose dell'ambiente a breve termine, potrebbe non essere sostenibile a lungo termine se gli stessi edifici dovessero essere riorientati nuovamente tra 30 o 40 anni. Anche questo potrebbe essere problematico in futuro."
Per riassumere, crediamo che l'intervista abbia evidenziato che la sostenibilità richiede agli architetti di considerare le cose da una prospettiva a lungo termine. Raggiungerla comporta l'implementazione di una varietà di tecniche e interventi minimi che possano creare esperienze preziose. Comporta anche l'adozione di tecnologie complesse e la realizzazione di grandi gesti. Più vario e ricco è il percorso verso la sostenibilità, più autentici saranno i grandi gesti.